Cronache da una storia d'amore...

30 Maggio 2013

Ieri l'ho rivista dopo quasi 2 anni, è stato un colpo al cuore, non me l'aspettavo. Siamo usciti dall'incontro sindacale e siamo riusciti a divincolarci da tutti i colleghi. Un breve passaggio fino alla macchina ed un tenero e profondo bacio. Quello che mi resta di lei è il sapore sulle labbra, il profumo della pelle del suo viso, il ricordo delle mie mani che stringono la sua schiena ed il suo corpo contro il mio...

14 Aprile 2008, Lunedì

Anche oggi è un altro giorno di lavoro. Mi alzo, mi vesto, lei invece è già uscita: ha portato Paolo a scuola e Chiara alla fermata dell'autobus. La relazione con Franca si sta deteriorando, o meglio lei è sempre più dura nei miei confronti, lo è diventata dopo la nascita del secondo figlio. Franca ha un carattere deciso, anche ferreo direi ed a tratti rigido e duro, negli anni mi sono adattato per poter mantenere un dialogo con lei. I suoi parenti: sempre presenti, invadenti, che dettano legge su come dobbiamo fare qualsiasi cosa e lei invece di consultarsi con me si consulta con loro creandomi una profonda frustrazione della quale lei nemmeno si accorge. Eppure io la amo, l'amo per quel suo fare deciso, che a me è sempre mancato, l'amo per il suo essere schietta e sincera, potrei dire che lei è il mio alter-ego, quella parte che manca a me.

Da un po' di anni, però, la nostra relazione è sempre più fatta di incombenze, abitudini, obblighi e poco rimane per l'intimità, la leggerezza, la passione. Vado avanti, ci provo a mantenere vivo quello che resta, quello che c'è, non mollo, lei è troppo importante per me, come lo sono le cose che abbiamo costruito assieme, i legami che abbiamo con il mondo, i nostri vizi e le nostre debolezze, e soprattutto i nostri figli. Io e Franca ci conosciamo molto bene, è come se lei sapesse tutti i miei codici segreti ed io i suoi, non riesco ad immaginare nessuna altra vita se non con lei anche se è sempre più dura.

 

Neanche il lavoro sta dando grandi soddisfazioni in questo periodo. Sono un consulente informatico presso un ministero per conto di una società. Tutto il giorno al telefono a dare istruzioni su come sistemare un blocco di stampante, di rete, di applicazione o di computer o ad attivare chiamate specifiche nel caso il mio intervento telefonico non sia stato risolutivo.

Con i colleghi mi trovo bene, e quando sono in ufficio sono più sereno, mi piace scherzare tanto che mi hanno dato l'incarico di addetto al morale della squadra, l'“help desk” del sorriso e la cosa ovviamente mi fa piacere. Poi la sera ritorno a casa ed è tutto come prima, ma non potrei fare a meno di questa vita, di Franca e dei ragazzi. No non potrei e seppure a volte mi pesi sento che non tradirò mai Franca perché è la sola ragione della mia vita.

 

9 Maggio 2008, Venerdì

Ero al caffè, il solito gruppetto di 4-5, e come al solito si ride e si scherza. In questo periodo va di moda prendere in giro Guglielmo, tutti i giorni arriva con una disgrazia nuova, sembra capitino tutte a lui. L'ultima gli è successa ieri. Era in magazzino e stava sistemando delle schede di ricambio quando a terra si forma uno strato di scatole di cartone (quelle piatte, porta schede) che erano da buttare, tutte con il logo della nostra ditta. Allora lui con un impeto di sprezzo decide di saltare con i piedi su questo mucchio di scatole e di dire “Vaffanculo Elatel!!”. Come poggia i piedi sopra le scatole dopo aver fatto un piccolo salto, gli scatoloni scivolano sotto i suoi piedi e lui pianta un rovinoso volo a terra battendo fortemente il sedere. Racconta di essere rimasto immobile e dolorante per qualche attimo prima di provare ad alzarsi, aveva paura di essersi rotto la schiena (o il coccige), ma poi dice di essere riuscito a sollevarsi accusando solo un gran male nella parte che era stata colpita dalla rovinosa caduta. Siamo scoppiati tutti a ridere, perché tutti abbiamo immaginato la scena e vedendo lui, che non è propriamente un figurino la cosa ci ha fatto ancora più ridere. Scherzando gli ho detto: “...e meno male che eri al piano semi-interrato, se eri al primo potevi anche sfondare il pavimento e allora si che facevi danno!”, lui borbotta qualcosa tipo: “ma vaffanculo va, ridi ridi te...!”.

 

Oggi Paola non c'era, chissà come mai?

 

30 Maggio 2008 ,Venerdì

Cosa mi sta succedendo? Non capisco. Ho paura! Perché la penso? Perché se non c'è la cerco? E quando c'è mi sento benissimo?

 

2 Luglio 2008, Mercoledì

Sono completamente rincoglionito, alla mattina non vedo l'ora di arrivare qui per poterla vedere per poter prendere un caffè con lei, devo essere impazzito. Eppure è così, non so cosa mi stia succedendo ma quando c'è sento come qualcosa che si stringe allo stomaco. Non lo do a vedere, anzi, me ne guardo bene, ma come faccio a fermare questa cosa?

Oggi mi ha chiamato, come succede a volte, per chiedermi aiuto circa un problema di un cliente, sono andato alla sua postazione e - per guardare nel video del suo PC - ho sfiorato con il petto la sua testa, ho sentito come un senso di nausea allo stomaco, un qualcosa che non avevo mai provato prima. Sto impazzendo. Devo stare lucido, devo essere lucido per controllare questa cosa.

 

8 luglio 2008, Martedì

Non so, ma a volte ho l'impressione che lei se ne sia accorta, non può essere, ci sto attento, faccio di tutto per essere naturale, per essere lo stesso, eppure mi sembra che lei sia più carina nei miei confronti, più simpatica, mi sembra che scherzi di più con me, anche di fronte agli altri. Sono certo che se solo lontanamente sapesse che il suo modo di scherzare mi fa impazzire, mi emoziona mi fa uscire il cuore dal petto, smetterebbe subito.

Sono un idiota, non smetto di ripetermelo che sono un idiota, ma non ci posso fare niente. Sì potrei cambiare lavoro, ma dove vado? Cosa faccio?

 

11 luglio 2008, Lunedì

Oggi siamo andati a pranzo fuori, come di consueto, con i colleghi, i soliti 2 con i quali andiamo sempre, poi loro, per motivi loro, sono dovuti scappare subito e siamo rimasti noi due da soli. Ero emozionatissimo e cercavo di non darlo a vedere, ma era così.

Capita di rado che siamo soli, per un motivo o per l'altro c'è sempre qualcuno e da una parte è meglio così. Abbiamo parlato del lavoro, dei problemi che ci sono, dell'odore di tagli che ormai più che odore sta per diventare una certezza, ma niente di più. Lei mi è sembrata però più nervosa o meglio, meno spontanea del solito, si toccava i capelli spesso, si mordeva le labbra. Io chissà come le sarò sembrato. Ho cercato di essere leggero, di essere anche simpatico, nonostante l'argomento pesante, ma soprattutto ho cercato di mascherare quello che sentivo.

Non riesco neanche lontanamente ad immaginare un futuro per quel che sto provando, non posso fare altro che togliermi dalla testa questa cosa che non capisco neanche come ci sia entrata.

Ma Paola ha un qualcosa di speciale, è dolce e allegra, leggera ed allo stesso tempo profonda nelle sue considerazioni, so che mi stima e mi apprezza, lo so perché me lo dice in modo diretto e semplice senza doppi fini, solo perché le fa piacere. Cerca sempre me quando è nei guai sul lavoro perché dice che sono l'unico che ci azzecca qualcosa lì dentro. Con lei mi sento leggero, spontaneo, capito, apprezzato.

 

Dio mio! Ma c'è Franca nella mia vita!! Lo vuoi capire Valerio che c'è Franca? Lo vuoi capire che hai 2 figli con lei? Che hai una vita con lei? Che cazzo ti viene in mente di prenderti un'infatuazione per Paola! Razza di un coglione che non sei altro!

 

14 luglio 2008, Lunedì

Stavo mettendo l'Euro nella macchinetta del caffè, ma vuole offrire lei, e così nella confusione mi prende la mano e la sposta delicatamente per mettere il suo di Euro. I brividi, ho sentito i brividi nella schiena al contatto della sua mano con la mia, anche lei mi è sembrata un po' turbata, ma forse mi sbaglio, sì mi sbaglio di certo. La sua mano me la ricordo: era calda, morbida ed ha stretto la mia per un paio di secondi penso, ma abbastanza per darmi una scarica di adrenalina nel sangue. Prendiamo il caffè, Paola lo offre anche agli altri che erano con noi, mentre ci perdiamo nelle solite chiacchiere stupide del lunedì mattina. Mentre torniamo alle scrivanie ci troviamo per coincidenza vicini, io per farla passare dalla porta per prima mi inciampo e delicatamente mi appoggio al suo braccio per non cadere, lei con l'altra mano mi prende dall'altro lato e per un istante ci troviamo l'una di fronte all'altro, ci guardiamo in modo profondo, così profondo che penso di essermi perso per un attimo nel verde dei suoi occhi. In quel momento ho avuto l'esatta sensazione che abbia capito e che qualcosa stia muovendosi anche dentro di lei, ma tutto finisce rapidamente, ci separiamo immediatamente quasi come se il contatto reciproco ci provocasse delle ustioni alle mani. Quell'attimo è stato pazzesco, ho sentito dentro uno sconvolgimento così forte che quasi mi sono sentito mancare. Ma un uomo può svenire per amore? Oddio, ho detto 'amore'! Nooo! Non posso dire questa parola, non posso!

 

15 luglio 2008, Martedì

Ieri sera a casa è stata una serata d'inferno, dovevo andare a pagare l'assicurazione della macchina e me ne sono completamente scordato, e così quando sono arrivato a casa Franca è saltata su tutte le furie come suo solito. Mi son sentito un verme, primo perché così mi ha fatto sentire lei, secondo perché penso di essermene scordato perché con la testa troppo presa a pensare a lei ed a quello che era successo alla mattina. Si, mi sento un verme e Franca fa bene a trattarmi così, me lo merito, uno come me non può che meritarsi questo.

Oggi Paola non c'è, meno male, così ho il tempo per riflettere con calma e prendere qualche decisione.

Ma cosa posso fare? Cosa posso fare?

Non lo so.

Intanto qui oggi è la stessa vita, stessi colleghi, stesse battute, stesse situazioni, sono solo io che non mi sento più lo stesso ma non so neanche chi sono, che cosa mi sta succedendo, o meglio, ormai penso di aver capito cosa mi sta succedendo, ma non so ancora come fare a gestire quello che sento, come lo posso chiamare, come posso fermare questo sconvolgimento... Chissà se anche per lei è così, chissà se anche lei mi sta pensando in questo momento.

 

Siamo sospesi a metà, tra una realtà che non è per noi e un'altra dimensione che non sa ancora se esistiamo.

 

16 Luglio 2008, Mercoledì

Sono arrivato da 5 minuti, lei entra dalla porta e saluta tutti come sempre. Oggi è più bella del solito, ha i capelli lucidi lisci di un colore rosso castano caldo, si trucca poco, giusto appena un po' per far risaltare il verde degli occhi, il suo corpo mi fa impazzire, spesso la osservo, la studio, la scruto sperando che lei non se ne accorga. Mi sento eccitare quando la guardo e quando le guardo certe sue parti.

Oggi un'altra maledizione: il capo vuole che le insegno ad usare un nuovo tool aziendale per attivare le chiamate di secondo livello, quindi sarà una giornata d'inferno.

 

17 luglio 2007, Giovedì

Ieri sera a casa ho cercato di essere trasparente, non potevo farmi vedere, Franca non poteva guardarmi negli occhi, avrebbe capito, e così ho fatto di tutto per essere perfetto e non essere osservato neanche minimamente.

Sento ancora il profumo sulla pelle. Abbiamo lavorato tutto il giorno vicini, più volte il mio braccio ha sfiorato il suo, la mia mano la sua, le mie gambe le sue. Ho faticato a stare concentrato, e so di aver fatto anche delle cazzate, che lei ha notato, ma non ha detto niente. Ho sentito anche da parte sua qualcosa che correva, come un fluido leggero e penetrante, non saprei come spiegarlo. Il mio cuore è stato costantemente su di giri tanto che ho dovuto alzarmi ed andare in bagno un po' di volte per sciacquarmi la faccia, e questo non ha che evidenziato ancora di più la mia emozione. Siamo rimasti a lungo in ufficio, volevo finire quel lavoro con lei. Senza volerlo (e chi lo sa) siamo rimasti soli, erano ormai quasi le 6 e mezza quando decidiamo ad uscire. Chiudiamo i PC e prendiamo l'ascensore. Siamo uno di fronte all'altra, sono solo 4 piani, ma abbastanza per impazzire.

Ci guardiamo, uno sguardo profondo, penetrante. Io, non so da cosa, mi sento spostato in avanti, sono di fronte a lei, le prendo il viso tra le mani e la bacio. Un bacio dolce, profondo e passionale, che lei mi ricambia.

Si aprono le porte. Ci guardiamo increduli, spaventati, confusi, persi. Usciamo ma ci fermiamo ancora. Ci guardiamo e ci abbracciamo forte, sento il suo corpo contro il mio, il suo seno contro il mio petto, mi sento eccitare.

Avrei voluto restare lì in quella dimensione solo nostra che non appartiene al mondo reale, ma non si poteva. Non diciamo niente, non ne abbiamo il coraggio. Cosa c'è da dire? Io sposato con 2 figli, lei anche e con un figlio.

Ci salutiamo con un altro bacio lungo e profondo ed andiamo a casa, là, nella nostra vita reale.

Oggi non so come farò a sopportare la giornata e come farò a mascherare quello che ho dentro, e chissà lei?

Ieri sera siamo riusciti solo a scambiarci qualche sms per la buona notte, di nascosto.

Quegli sms sono come dei piccoli punti di contatto tra la realtà e la nostra dimensione irreale, e noi con le vertigini camminiamo in corde così sottili e fragili che possono spezzarsi da un momento all'altro e catapultarci nel dolore più assoluto.

Mi ritrovo a vivere un'esperienza che non avrei mai immaginato per me, e mi rendo conto già da adesso che è qualcosa di più grande di me, qualcosa che mi distruggerà, che mi e ci farà male, ma che non riusciamo ad evitare, né io né lei.

 

23 Luglio 2008, Mercoledì

Venerdì scorso è stato tutto un equilibrismo tra il sembrare normali ed il guardarsi con desiderio e trasporto. Più la osservo e più mi rendo conto di come sto bene con lei, di come sto scoprendo anche di me aspetti che non conoscevo, come la forza (che non pensavo di avere), la forza di mantenere questo segreto, di custodirlo, di proteggerlo contro tutto e tutti. Nei pochi minuti nei quali siamo rimasti soli ci siamo detti che siamo degli incoscienti, dei pazzi e che ci pentiremo di tutto questo ma è così forte il trasporto che provo da non riuscire né a gestirlo né a domarlo.

Il week-end è stato durissimo, un continuo andare e venire tra realtà ed immagini, tra il mio spazio privato-irreale e quello realissimo della famiglia, con tutti gli impegni di prassi: spesa, cinema, pizza, gita in montagna etc...tutto un equilibrismo tra queste molteplici realtà della vita e l'irrealtà della mia mente, che continuava a trasmettere fotogrammi di lei, dei baci, delle carezze nei capelli, dei forti abbracci rubati di nascosto nei pochi attimi che siamo riusciti a ritagliarci durante le pause pranzo.

Ma sta per succedere una cosa che mi fa già paura. Sabato Franca andrà al mare con i ragazzi per due settimane, come fa tutti gli anni, mentre il marito di Paola andrà via per lavoro 3 giorni. Saremo soli, Paola dirà ai suoi che deve stare da un'amica a Viterbo e lascerà il figlio da loro. Sento la nausea che sale al solo pensiero.

 

29 luglio 2008, Martedì

Oggi Paola avrà un borsone nella macchina, un borsone con dentro un paio di slip, un dentifricio, uno spazzolino, una camicia da notte, dei vestiti di ricambio, i suoi trucchi ed il suo profumo.

Ho scelto il menù, a base di pesce, leggero e veloce da cucinare, cucineremo insieme ed ho scelto anche la musica per stasera: tra le altre anche “Somewhere on time” di John Barry, colonna sonora di un film tratto da un romanzo scritto da Richard Mathesondal che lessi un paio di anni fà per sbaglio, la cui storia ha un che di affine alla nostra e sarà la perfetta colonna sonora...

 

Fine prima parte...

 

I “perché” per riflettere:

 

Cosa hai provato leggendo questa storia? Fastidio? Rabbia? Passione? Tristezza? Altro?

Perché?

Con quale dei 3 personaggi: Valerio, Paola e Franca, ti senti più affine?

Perché?

Con quale meno?

Perché?

Ti sembra banale questa storia?

Perché?

Quale delle due storie d'amore parallele (quella tra Valerio e Franca e quella tra Valerio e Paola) è più imperfetta?

Perché?

Che cosa suggeriresti a Valerio?

Perché?

 

Breve biografia dei personaggi

 

Valerio:

Valerio è cresciuto come figlio unico in una famiglia nella quale il padre aveva la doppia funzione di padrone e padre e la madre era la classica donna repressa e sottomessa. Perde prima il padre a 17 anni e poi la madre a 40. Ha studiato come perito informatico ed ha sempre lavorato nella stessa società. Si è sposato con Franca a 30 anni, dopo 10 di fidanzamento, e con lei ha avuto 2 figli. In famiglia è introverso ma presente e disponibile, con gli amici e colleghi (quando non c'è Franca) è spontaneo, loquace e di gran cuore, ma quando è con Franca si immedesima nel ruolo del sottomesso e del bisognoso di conferme ed affetto.

 

Franca:

1° di 5 figli, 3 femmine e 2 maschi. E' dovuta crescere in fretta, poco tempo per giocare o per fantasticare. Padre e madre opposti di carattere e conflittuali, così lei si è ritrovata suo malgrado nel ruolo di madre dei fratelli più piccoli, nonché madre (metaforica) di sua madre ruolo dal quale non si è ancora emancipata. Arrabbiata con la vita, ha trovato in Valerio una spalla sulla quale piangere e un altro essere da accudire, proteggere ma soprattutto possedere.

 

Paola:

Di lei si sa poco. E' la prima di due fratelli. Donna decisa e all'apparenza forte, ma emotivamente delicata e fragile. Si sposa molto giovane con Giovanni, di cui amava il coraggio e l'intraprendenza, che poi risulteranno nel tempo troppo ingombranti e pesanti da sopportare per la parte romantica e sognatrice che in Paola nel tempo si svilupperà sempre più.

Scrivi commento

Commenti: 0