Uno spiraglio di luce...

Ci sono giorni nei quali mi alzo triste, vuota, tante cose mi frullano per la testa e non riesco a collegarle tra loro, un senso di nulla e di incompletezza..ma ci sto.
Apro svogliatamente il portatile e mi metto a lavorare a qualcosa che aspetta da tempo di essere fatto, ma vedo che non faccio grandi progressi, e mi accorgo che sto cercando di incastrare cose ed evito di ascoltarmi. Poi mi chiedo: “cosa posso fare per stare meglio?” e mi vengono in mente immagini di me che ...creo, che gioco con i colori, che sono libera di fare ciò che sento, la voglia di cose semplici e normali come stirare e poter pensare in libertà.
Metto davanti a me un vasetto di fiori di acacia e di una pianta che mia mamma mi ha insegnato a chiamare “gli angioletti”. Li avevo rubati in queste sere passate, il loro profumo mi passa e ripassa sotto il naso e mi fa sentire nella mia casa a nord-ovest, nelle sere di primavera come queste.

Allora ripesco un vecchio progetto, una rassegna cinematografica sulla “Felicità” che avevo in cantiere da un anno forse e che non aveva mai visto la luce e comincio a lavorarci, mi appassiono ai film che avevo scelto o che mi avevano suggerito, ne trovo altri leggo le trame i commenti e le critiche. La vita ricomincia a scorrere. E poi una frase scritta da un amico nel suo stato di WhatsApp sulla quale da un paio di giorni riflettevo e che dice: “La felicità consiste nel trovare quale sia proprio “l'unica cosa necessaria” nella vita e nel lasciar con gioia tutto il resto.” La frase finisce lì, la leggo e rileggo mi chiedo che significhi lasciare andare tutto il resto e soprattutto quale sia per me l'unica cosa necessaria. Quella cosa non la trovo, mentre non trovo la vera spiegazione di quella citazione. Allora mi decido a chiedere a questo amico se lui abbia trovato l'unica cosa necessaria. Mi risponde scrivendo a quel punto tutta la citazione:

 

La felicità consiste nel trovare quale sia proprio “l'unica cosa necessaria” nella vita e nel lasciar con gioia tutto il resto. Perchè allora, per un paradosso divino, scopriamo che ogni altra cosa ci viene data, insieme a quell'unica cosa che ci era necessaria
Thomas Merton

 

Ed allora come per magia l'energia ricomincia a fluire, le idee ricominciano a farsi strada, l'ironica accettazione dei miei limiti della mia goffaggine, della mia malinconia diventa luce: “Be a haven of ligth!” diceva guarda caso (e non a caso) la citazione sull'etichetta della mia tisana di stamattina.
Non posso riavvolgere il nastro della storia, degli avvenimenti, del dolore del mondo. Non posso. Ma posso immettere un goccia di luce, per me stessa, che potrebbe anche servire a qualcosa di buono.
E così sento che tutto fluisce, all'interno dell'insensatezza che a volte sembra avere la vita tutto ha un senso, improvvisamente tutto ha un senso.

 

Viviana

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